Gionata internazionale dei disturbi alimentari

GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DISTURBI ALIMENTARI

L’anoressia e la bulimia sono disturbi alimentari molto famosi. Quando vediamo una persona molto magra o in sovrappeso facilmente diciamo che è anoressica o bulimica. Oltre a queste, però, esistono diverse altre forme dei disturbi dell’alimentazione. Non sempre riconoscibili dall’esterno. Infatti, le caratteristiche fondamentali di questi disturbi sono interiori. Vediamo insieme quali sono e che cosa si può fare per affrontarli.

Le caratteristiche dei disturbi della nutrizione dell’alimentazione

Fino a poco tempo i disturbi alimentari erano considerati disturbi del comportamento. Attualmente, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi psichiatrici li considera disturbi della nutrizione. Infatti, la  caratteristica patologica fondamentale è il rapporto alterato con il cibo, che mette a rischio la salute. Si tende a controllarlo, a mangiare pochissimo o troppo, fino a scoppiare. Si usano lassativi, ci si procura il vomito, ci si mette a dieta, nella speranza di compensare quanto ingerito. Lo specchio rimanda un’immagine che non corrisponde mai alla realtà. E questo accade anche perchè l’inizio dei disturbi alimentari coincide con l’adolescenza. Un periodo in cui il corpo si trasforma.

Come capire quando si ci si trova di fronte all’anoressia nervosa

Quando vediamo una persona molto magra, siamo facilmente indotti a pensare che sia anoressica. Ma non sempre un’eccessiva magrezza è indice di anoressia. Per poter dire che c’è un disturbo è necessario che ci siano anche altri 3 fattori. Ovvero, una significativa perdita di peso, una forte paura di ingrassare e la preoccupazione per la propria immagine corporea. Infatti, le persone anoressiche si vedono enormi, anche se sono delle piume. Un’altra caratteristica tipica dell’anoressia è il perfezionismo. 

L’alimentazione incontrollata e la bulimia

Il primo mito da sfatare è che il sovrappeso non è sempre un disturbo alimentare. Talvolta dipende da un cattivo funzionamento dell’organismo. Perciò non bisogna confondere l’obesità con la bulimia e l’alimentazione incontrollata. Anche se l’obesità è spesso una conseguenza della bulimia nervosa. Chi ne soffre, mangia esagerate quantità di cibo, senza riuscire a fermarsi. Il problema qui è soprattutto dovuto alla difficoltà di controllare gli impulsi.

L’ortoressia

Un altro disturbo che si è diffuso negli ultimi anni è l’ortoressia. Si tratta della tendenza a mangiare solo cibi considerati sani e salutari, ad esempio quelli biologici. Fin qui nulla di male. Il problema è che le persone con ortoressia non riescono a mangiare nulla che non rientri nelle categoria “sano”. Sono praticamente ossessionate dal controllo del cibo.

Altri segnali da tenere d’occhio

Un fattore fondamentale per capire se ci troviamo di fronte ad un disturbo dell’alimentazione è il tempo.

Il comportamento “anomalo” deve essere osservato da almeno 1-3 mesi. Inoltre, può essere utile valutare l’indice di massa corporea, per escludere falsi allarmismi. Poi, bisogna capire se vi è consapevolezza del problema.

Cosa si può fare per affrontare i disturbi dell’alimentazione?

Una volta che siamo certi che si tratta di un disturbo bisogna intervenire subito. Perchè il tempo può solo peggiorare le cose. I programmi basati sulla mindfulness hanno dimostrato una grande efficacia nel trattamento delle varie forma dei disturbi dell’alimentazione. In quanto la maggiore consapevolezza aiuta a controllare il proprio comportamento.

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